Sticky Fingers è un album dei Rolling Stones, che fu pubblicato il 23 aprile 1971. Scopriamo insieme qualche curiosità su questo lavoro discografico di Mick Jagger & Co.
Pubblicato il 23 aprile 1971, Sticky Fingers dei Rolling Stones rimane, a distanza di tanti anni, un album iconico, non solo per le canzoni in esso contenute ma anche per i vari record che hanno registrato con la pubblicazione di questo lavoro discografico. Ecco un elenco di curiosità che – forse – non conoscete sul leggendario album del gruppo capitanato da Mick Jagger.
Rolling Stones, qualche curiosità sull’album Sticky Fingers
Alcune copertine degli album sono memorabili perché esprimono perfettamente l’immagine di un artista, così come la musica. È il caso di Sticky Fingers, l’undicesimo album in studio dei Rolling Stones, una band che esiste dal 1961 e che non sembra volersi fermare. Quando Sticky Fingers è stato pubblicato nel 1971, l’album ha creato polemiche per il primo piano disegnato da Andy Warhol del cavallo di un uomo, dotato di una cerniera, che sfidò l’ascoltatore, “Avanti, abbassami“. Quasi 50 anni dopo, la copertina di Sticky Fingers esprime l’essenza dei Rolling Stones al loro apice: salace, impossibile da ignorare e ruvida.
La copertina di Sticky Fingers:
La storia e l’eredità dell’album sono ben documentate. Sticky Fingers è stato – in parte – registrato nel leggendario Muscle Shoals Sound Studio negli Stati Uniti, durante il tour americano della band del 1969. L’album presentava il terreno familiare degli Stones: sesso nella traccia Brown Sugar, droga in canzoni come Sister Morphine e Dead Flowers, il blues in I Got the Blues. L’album mostrò anche il talento dell’improvvisazione del chitarrista Mick Taylor, in particolare in Can’t You Hear Me Knocking e alcuni momenti sorprendentemente teneri in particolare in Moonlight Mile e Wild Horses. La violenza e la minaccia di Let It Bleed del 1969 hanno lasciato il posto a un’atmosfera più decadente, ma più introspettiva, che ha portato a una svolta artistica.
L’idea di Andy Wahrol per la copertina dell’album
Nessun’altra copertina dell’album dei Rolling Stones esprimerebbe così bene la decadenza della band. Secondo 100 Best Album Covers: The Stories Behind the Sleeves di Storm Thorgerson e Aubrey Powell (essi stessi leggende del design delle copertine degli album), Warhol suggerì a Mick Jagger di usare una vera cerniera per pantaloni a una festa nel 1969. Jagger, incuriosito, ha chiesto a Warhol di fare il disegno. L’ex manager di Warhol, Paul Morrissey, riferì sulla questione: “Andy era abbastanza ragionevole da sapere di non essere pretenzioso quando faceva le copertine degli album. Questo è stato un tentativo realistico di vendere sesso e cattiveria. È stato fatto in modo semplice ed economico, senza le pretese che sembrano abbinarsi a altre copertine”.
“Era una macchina fotografica economica e un film economico”, disse Morrissey. “Non ho idea di quale marca“
Il design del timbro rosso del titolo dell’album e il nome della band hanno aggiunto al look grintoso. L’artista Craig Braun ha raccontato, in un articolo del New York Times del 2015, che Mick Jagger insistette sul fatto che la cerniera doveva funzionare e doveva rivelare qualcosa quando la si abbassava: “[I Rolling Stones] sapevano che se avessero messo i jeans e una cerniera funzionante, le persone avrebbero voluto vedere cosa c’era là dietro“, disse Braun. Braun ottenne una foto del modello in mutande bianche da infilare dietro la cerniera (contrariamente alla credenza popolare, non è un primo piano del cavallo di Mick Jagger quello che si vedi quando si tira giù la cerniera).
Qualche incidente di percorso e le vendite dell’album
La cerniera ha danneggiato alcune delle stampe iniziali, quando gli album sono stati impilati e spediti ai negozi di dischi. La cerniera ha letteralmente ammaccato il vinile. La rimozione della cerniera ne avrebbe, però, rovinato l’effetto. La soluzione era che ogni cerniera fosse abbassata manualmente quel tanto che bastava affinché la punta della cerniera non sfregasse più contro il vinile di altri album in spedizione. Come ha detto Braun a Joe Coscarelli del New York Times: “Ha funzionato, ed è stato ancora meglio vedere la cerniera tirata a metà”.
Famosa come la copertina, l’opera d’arte all’interno è degna di nota anche per il debutto dell’iconico logo sulla linguetta dei Rolling Stones, disegnato da John Pasche: un logo diventato famoso e riconoscibile. Sticky Fingers fu campione di vendite, sia in Inghilterra che negli Stati Uniti tanto da ottenere il triplo platino e diversi riconoscimenti dalla critica. La rivista Rolling Stone ha classificato Sticky Fingers al numero 64 nella sua lista dei 500 più grandi album di tutti i tempi.